Il personal branding è una particolare strategia di marketing volta alla valorizzazione della professionalità e delle competenze. Attraverso la produzione di contenuti e attività specifiche è possibile far percepire il proprio valore al target (pubblico di riferimento) dimostrando di essere la persona giusta per un determinato incarico. Il personal branding è importante quando si parla di costruire la propria reputazione agli occhi di chi già ci conosce e, soprattutto, di chi ancora non ne ha avuto l’opportunità.

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Ascolta “01: Perché pubblicare in Self-Publishing non sempre è una buona idea” su Spreaker

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Uno dei luoghi comuni sul self-publishing è che venga utilizzato come mezzo di pubblicazione forzata da chi ha ricevuto rifiuti dalle CE Un altro è che alcuni autori ma anche lettori reputino il self-publishing il buco nero degli orrori letterari. Perché se chiunque può pubblicare senza il filtro della CE allora viene meno il prodotto di qualità. La realtà è che il self Publishing è un’opportunità e come tale deve essere vista e gestita sia dal profilo dell’autore ma che dal profilo del lettore. Ormai le CE difficilmente danno spazio a pubblicazioni per le quali non hanno la certezza di avere un rientro economico. Preferiscono importare dall’estero libri di sicuro successo o puntare sugli autori italiani che hanno una presenza mediatica già affermata che possa portare a grandi vendite. Essendo il self Publishing un’opportunità come tale deve essere colta e deve essere sfruttata al massimo per poter generare quella produzione di libri e quelle vendite che altrimenti sarebbe fuori dal circolo editoriale classico. Ma questo non vuol dire necessariamente fare le cose in modo casalingo ma farle nel modo giusto creando un prodotto che sia né più e né meno equivalente a un prodotto da libreria, partendo dal presupposto che il vostro libro deve essere prodotto e pubblicato né più né meno di come avverrebbe in una casa editrice. Oggi in Italia gli autori gli scrittori le persone che pubblicano sono tante, sono tante le tipologie di libri che vengono pubblicati, e spesso purtroppo non possono nemmeno definirsi dei libri. Se l’opportunità del self publishing viene utilizzata in maniera superficiale, è difficile e complesso per un autore serie trovare il proprio posto e il proprio pubblico. Difficile, non impossibile. L’impossibilità di avere una scrematura di validità del prodotto all’interno delle piattaforme di pubblicazione genera un’alta frustrazione negli autori negli scrittori che vedono scalare le vette delle classifiche a libri che reputano inferiori ma che sono spinti da attività di marketing strutturate, o da community di lettori accaniti e a volte, purtroppo anche da pratiche che sfiorano l’illegalità. La possibilità di entrare in queste classifiche spesso fa la differenza sia in termini di vendite che in termini di visibilità, in quanto si ha la possibilità di poter essere scelti dai lettori in mezzo alla grande possibilità d’acquisto proposta OGNI GIORNO! In Italia abbiamo una presenza altissima di scrittori, tutti vogliono scrivere e la maggior parte degli scrittori vuole essere letta quindi il passo verso il self-publishing sembra quasi obbligato. Mi permetto di fornire un consiglio privo di qualsiasi giudizio agli aspiranti autori che amano scrivere ma non hanno la formazione per farlo in modo professionale. Perché comunque per diventare autore non basta saper scrivere bene in italiano o essere un’insegnante di italiano o avere una cultura generale vastissima, Sicuramente queste sono tutte caratteristiche che aiutano. Ma come io non mi farei mai operare al cuore da un ortopedico che ha comunque fatto tutti gli studi e la preparazione in medicina nonostante sia un medico chirurgo specialista, la stessa cosa vale per chi scrive. Se non c’è una formazione che porta lo scrittore a creare un prodotto di divulgazione di qualsiasi tipo non è necessario pubblicarlo! Esistono tante forme di condivisione dei propri pensieri, dei propri contenuti. Basta pensare ai blog, ai social media, ai gruppi facebook. O alle fanfiction per esempio. Molti autori hanno iniziato a scrivere su wattpad perché sono partiti proprio dalle fanfiction, una delle palestre disponibili che ti permettono un allenamento mirato che può proseguire con un percorso formativo volto a diventare un autore. Invece in Italia in molti si improvvisano scrittori e questo porta inevitabilmente a un’attività talmente prolifica sia di libri che di autori che spesso e volentieri è difficile riuscire ad emergere in questa cacofonia di possibilità di letture da parte del lettore. Ma anche quando parliamo di scrittori professionisti non è detto che il self Publishing sia un mezzo da utilizzare necessariamente. Questo perché il self Publishing essendo un’opportunità, da una parte prevede la possibilità di fare tante cose in autonomia, ma dall’altra queste attività possono essere percepite come un qualcosa di troppo complesso o che porta via troppo tempo alla scrittura. Un qualcosa di difficile, ma non perché non lo si comprenda ma perché dietro ci sono delle dinamiche che vanno padroneggiate e che sono in continua evoluzione. Ti faccio un esempio, circa  10 anni fa in Italia si poteva pubblicare in self publishing soltanto in ebook. Di conseguenza si pubblicava solo ed esclusivamente un prodotto digitale e non fisico e quindi non disponibile per tutti. Dopodiché si è aperta anche in Italia la possibilità del print on demand e quindi c’è stata la possibilità di poter pubblicare sia un ebook che in cartaceo, Ecco anche quella è stata un evoluzione da padroneggiare, perché due formati diversi prevedono due approcci diversi, due prodotti diversi e la ridefinizione di tutto quel procedimento che porta dallo scrivere un libro al lettore ha in mano la copia fisica del tuo libro. Ancora, oggi stanno prendendo piede, anche grazie ai podcast, gli audiolibri. Quindi anche qui una terza versione dello stesso prodotto. Ma anche se si parte dalla stessa anima sono tre prodotti finali estremamente differenti: un prodotto digitale, un prodotto fisico cartaceo e un altro prodotto digitale ma che è solo audio. Come vedi non è facile riuscire a padroneggiare tutte quelle che sono le fasi di produzione di un libro, anche nel momento in cui sei uno scrittore professionista. Perché scrivere è solo una piccola parte del processo che porta un libro dall’idea alla pubblicazione. Il self Publishing non è per tutti, deve essere una scelta consapevole. Puoi decidere che non fa per te e orientarti verso CE più piccole e specializzate oppure verso CE che pubblicano solo in digitale. Puoi decidere di delegare totalmente o parzialmente la produzione in ebook, in cartaceo e in audiobook del tuo libro per tanti motivi. Ma devi deciderlo a monte della tua idea di pubblicazione, conoscendo quelle che sono le specificità del self publishing e decidere se fa per te. A mio parere la differenza la fa la decisione di essere imprenditore di se stessi e quindi approcciarsi, anche alla produzione di un prodotto in questo caso il libro, con una mentalità imprenditoriale. Magari perché per te è naturale, perché ti fa piacere, perché forse in altri ambiti della tua vita già lo sei. Se invece sei uno scrittore che ama concentrarsi solo ed esclusivamente in quella che è l’anima creativa che porta alla costruzione del prodotto libro, e poi vuoi delegare la produzione vera e propria a qualcun altro puoi farlo ANCHE grazie al self publishing. Utilizzare questa opportunità non vuol dire fare tutto da soli e in modo poco accurato. Proprio come dicevamo prima non ci si può improvvisare autori o scrittori e la stessa cosa vale per quelle figure che ci sono dietro il self Publishing e che non sono sostituibili. Non sono sostituibili dal cugggino non sono sostituibili dalle professoresse e i professori di italiano non sono sostituibili dal tuo fidanzato che si diletta di grafica. Non sono sostituibili da nessuno che non sia un professionista del settore. Questo è un aspetto che purtroppo spesso e volentieri alcuni autori prendono in poca considerazione. Perdonami, sono molto sincera e ti posso assicurare che spesso gli autori portano alto il vessillo della professionalità sulla propria professione ma nel momento in cui poi si devono avvalere della professionalità degli altri, affinché il loro diventi un prodotto che non ha nulla da invidiare ai libri presenti sullo scaffale delle librerie, preferisce il fai date. Da una parte c’è la sbagliata convinzione che la parte più importante del libro sia la scrittura. Ci si dedica tanto tempo ed energia, si fanno corsi di scrittura creativa, però poi ci si perde nel momento in cui bisogna avvalersi delle competenze altrui per assicurare la realizzazione di un prodotto professionale. Nella maggior parte dei casi ne viene fatto una questione di costi. Sappiamo tutti che in Italia è difficile vivere dell’attività autoriale. Nel momento in cui tu scrivi sostieni un tuo costo nel senso di un costo del tuo tempo delle tue competenze e di quello che tocca la tua sfera personale e professionale. Nel momento in cui devi avvalerti di competenze esterne che hanno un impegno economico potresti non essere pronto a sostenerne l’impegno. Questo è il motivo perché ti suggerisco di fare la tua scelta a monte della progettazione del tuo libro. Nel momento in cui decidi di utilizzare il self Publishing per pubblicare va da sé che nei 12 24 mesi che ti ci vorranno dall’idea di scrivere un libro a pubblicare un libro in self Publishing, avrai la possibilità di comprendere quali sono le figure delle quali ti devi avvalere per rendere il tuo prodotto professionale e di conseguenza comprenderne i costi e decidere se vuoi e puoi nel corso del tempo destinare una parte dei tuoi soldi al rendere il tuo libro un prodotto professionale. Ma sono sicura che se sei arrivato a questo podcast sei sulla buona strada! Bene siamo arrivati alla fine di questo episodio e sicuramente ora sai se il Self -Publishing fa per te, quanto è affollata la pletora di scrittori in Italia anche grazie al Self-Publishing e soprattutto che self-publishing non vuol dire fare tutto da soli! Ciao, al prossimo episodio!